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Il giorno più bello del mondo: alla ricerca della “gioia pura”

Siani ci porta in una favola bella che racconta la magia e l’arte. Arte intesa come “gioia pura” che l’artista offre agli spettatori così che questi per poche ore possono dimenticare tutte le miserie della vita. Poco male se l’artista in quanto tale è costretto a vivere una vita piena di tribolazione con un teatro e una compagnia che cascano a pezzi. Ogni artista nel suo percorso ha diritto almeno ad un incontro fortunato che può cambiargli la vita. Per l’impresario Arturo Meraviglia (Siani) l’incontro fortunato avviene con Gioele, un bambino dai poteri segreti che magicamente riuscirà a portare “Gioia Pura” nella vita del protagonista, al teatro, agli spettatori e a noi, in una commedia riuscitissima che colpisce appieno l’obiettivo e per alcune ore ci fa fluttuare nella Meraviglia delle luci e delle magie del film e dimenticare tutto quello che c’è fuori.

Sámi blood, una storia di discriminazione razziale

Una donna di quasi ottant’anni torna nella sua terra d’origine accompagnata dal figlio e dalla nipote. Siamo in Làpponia, conosciuta anche come terra dei sàmi. L’occasione è triste, perché si celebra il funerale della sorella. Nonostante ciò la donna non sembra tradire emozioni, ma desidera solo tornare presto a casa. Rifiutata l’ospitalità dei parenti, si rifugia in un albergo dove si perde in un ricordo che la riporta negli anni 30, quando aveva quattordici anni e veniva chiamata con il suo vero nome: Elle Marje.