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Dolcissime: la leggerezza della rinascita

Sognare è come lasciarsi cullare dall’acqua. Vaghi leggera, senza pensieri. Nel sogno, come sott’acqua, siamo tutti uguali, ci muoviamo con leggerezza dimenticandoci per un attimo del mondo circostante. Il sogno di Mariagrazia, Chiara e Letizia è quello di essere viste per quelle che sono dentro, e non per i chili in più. Nuotano, danzano, si sentono libere di essere loro stesse, senza circondarsi di quella bolla di sapone che le isola dagli altri, un guscio protettivo creato e induritosi nel tempo per lenire le offese e gli attacchi ricevuti. Una barriera che è anche zavorra, che le ragazze si portano sulla schiena come i chili che le fanno sudare, mozzare il respiro, colare a picco nell’oceano delle proprie tempeste.

Sámi blood, una storia di discriminazione razziale

Una donna di quasi ottant’anni torna nella sua terra d’origine accompagnata dal figlio e dalla nipote. Siamo in Làpponia, conosciuta anche come terra dei sàmi. L’occasione è triste, perché si celebra il funerale della sorella. Nonostante ciò la donna non sembra tradire emozioni, ma desidera solo tornare presto a casa. Rifiutata l’ospitalità dei parenti, si rifugia in un albergo dove si perde in un ricordo che la riporta negli anni 30, quando aveva quattordici anni e veniva chiamata con il suo vero nome: Elle Marje.