1895. Edmond Rostand è un poeta francese che si è trasferito a Parigi con la moglie e il figlio in cerca di affermazione. La sua pièce teatrale La Principessa Lontana è un vero fiasco, anche se gode della presenza della diva Sarah Bernhardt. Passano due anni, Edmond e Rosemonde hanno un altro bambino e di successi neanche l’ombra. Scarseggiano i soldi, Edmond è perciò costretto a mettersi a servizio dell’attore Coquelin, che ha diversi contatti con gli impresari, per tornare sulle scene con un’opera nuova.
Siani ci porta in una favola bella che racconta la magia e l’arte. Arte intesa come “gioia pura” che l’artista offre agli spettatori così che questi per poche ore possono dimenticare tutte le miserie della vita. Poco male se l’artista in quanto tale è costretto a vivere una vita piena di tribolazione con un teatro e una compagnia che cascano a pezzi. Ogni artista nel suo percorso ha diritto almeno ad un incontro fortunato che può cambiargli la vita. Per l’impresario Arturo Meraviglia (Siani) l’incontro fortunato avviene con Gioele, un bambino dai poteri segreti che magicamente riuscirà a portare “Gioia Pura” nella vita del protagonista, al teatro, agli spettatori e a noi, in una commedia riuscitissima che colpisce appieno l’obiettivo e per alcune ore ci fa fluttuare nella Meraviglia delle luci e delle magie del film e dimenticare tutto quello che c’è fuori.