L'esordio nel lungometraggio di finzione di Walter Veltroni veste i panni del road movie: un'opera che scorre sotto le ruote di un Maggiolino cabriolet con passeggeri molti diversi tra loro. "C'è tempo" è un abile gioco di specchi, una storia di fratelli che si scoprono tali dopo un evento drammatico, fratelli che riflettono uno nell'altro le proprie solitudini e che si scoprono, anche se apparentemente agli antipodi, accomunati da un sentire condiviso di esperienze e di emozioni.
Sognare è come lasciarsi cullare dall’acqua. Vaghi leggera, senza pensieri. Nel sogno, come sott’acqua, siamo tutti uguali, ci muoviamo con leggerezza dimenticandoci per un attimo del mondo circostante. Il sogno di Mariagrazia, Chiara e Letizia è quello di essere viste per quelle che sono dentro, e non per i chili in più. Nuotano, danzano, si sentono libere di essere loro stesse, senza circondarsi di quella bolla di sapone che le isola dagli altri, un guscio protettivo creato e induritosi nel tempo per lenire le offese e gli attacchi ricevuti. Una barriera che è anche zavorra, che le ragazze si portano sulla schiena come i chili che le fanno sudare, mozzare il respiro, colare a picco nell’oceano delle proprie tempeste.
«We could be hero, just for one day»; «possiamo essere eroi anche per un giorno» cantava David Bowie, e Giovanna (Paola Cortellesi) in Ma cosa ci dice il cervello eroina lo è tutti i giorni. Un’eroina in incognito, senza superpoteri, nascosta dietro la falsa maschera dell’anonima impiegata al ministero. Ma tra le sue mani non troverete buste paga, o ritenute di acconto, bensì cellulari, computer, e strumentazioni varie che possono aiutarla nello svolgimento di quella che è la sua vera missione: difendere la sicurezza dei cittadini italiani.
Dopo le convincenti prove di Alì ha gli occhi azzurri e Fiore, Claudio Giovannesi, appoggiandosi al robusto testo di Roberto Saviano, torna su territori cari quali l’adolescenza, la perdita dell’innocenza, la criminalità precoce.