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Oltre la notte la distanza tra giustizia e vedetta

Katja sognava una vita serena con la propria famiglia, ma quel sogno viene spezzato a causa di un attentato, in Germania, che le strappa il marito Nuri e il figlio Rocco. La donna, in un primo momento, si affida a Danilo Fava, suo legale e amico di Nuri e riesce ad affrontare il processo e a reagire apparentemente all’accaduto, anche grazie al sostegno di parenti e amici, processo durante il quale è costretta ad affrontare ogni particolare di quel tragico evento; la giustizia, però, troppo lenta, non sempre sta dalla parte delle vittime perchè la difesa tenta in tutti i modi di screditare la sua testimonianza e di mettere in dubbio l’integrità morale del marito che in passato è stato uno spacciatore. Katja si è data all’uso di stupefacenti e, col passare del tempo, si abbandona alla disperazione e all’abisso. Un giorno - mentre si trova di fronte al mare in compagnia della solitudine e nell’attesa che si riaprano le porte del tribunale perchè, forse, sono state trovate nuove prove - decide di cercare ossessivamente gli assassini dei propri cari, trasformandosi in un angelo vendicatore e di far provare alla coppia di neonazisti accusati di aver innescato la bomba lo stesso dolore e tormento che lei stessa ha dovuto sopportare fino a un epilogo poco consolatorio per chi non lo fraintende.

Padrenostro

Personaggi e archetipi sifondono nella ricostruzione di una lacerazione interiore provocata da un trauma della nostra recente storia politica; Noce posiziona lo spettatore nel ruolo duplice del figlio e del genitore, con efficacia e pochi cedimenti.