Mateo: quando si apre la porta della speranza tutto è possibile

Mateo passa le sue giornate nel barrio, tra un furtarello e una intimidazione. Il suo orizzonte temporale e le sue aspettative di vita non vanno oltre il tramonto e i giorni trascorrono sempre uguali e senza scopo.
La zona del Madgalena Medio, in Colombia, è il classico contesto di difficile sviluppo, in cui le prospettive per i giovani sembrano inesistenti e il futuro segnato da situazioni familiari complicate; così succede anche per Mateo, soggiogato dallo zio Walter, ladro e bandito del quartiere. Il film di Maria Gamboa gioca sul concetto di fluido, il fiume, eterna metafora della vita, uno scorrere senza fine della realtà e il perenne nascere e morire delle cose, le lacrime, versate da madri e da mogli che vedono morire figli e mariti stretti nella morsa dell'ineluttabilità del crimine, il sangue, versato violento per vendetta o per ritorsione. "Mateo" è un film che lavora sui contrasti e sulle antinomie, sui chiaro-scuri della realtà che si fanno zone d'ombre e volti illuminati da lanterne di fortuna in scena: una lanterna ad acqua, ancora un'entità fluida, che disvela colpe e confessioni. Confessioni appunto, quelle sincere fatte a Padre David, vero mentore positivo che indica, attraverso lo strumento del teatro, dimensione principe della finzione, la via per una reale e tangibile alternativa di vita, offrendo un ruolo da protagonista della propria esistenza. Una periferia sudamericana che poggia i propri cardini sul senso di appartenenza della comunità (grande protagonista del film) e il credo religioso sentito e rispettato. Per Mateo c'è dunque ancora speranza: un teatro che si fa oggetto di riscatto sociale e una madre, Made, che non si arrende all'inevitabilità del destino. La scelta di inquadrare il coraggio di Made, che affronta a muso duro lo zio Walter, come fece John Ford per il suo capolavoro "Sentieri selvaggi" non è affatto casuale: in Mateo non ci sono indiani razziatori di bestiame, ma parenti razziatori di affetti; affetti troppo spesso ingiustamente sottratti alle loro naturali case per ingrossare le fila della malavita. Mateo è un film di luce e di bagliore, che restituisce la giovane età al suo protagonista (per citare Made "è giovane, non sa che cosa vuole") e l'innegabile possibilità di scegliere.
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