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Dalla carta alla pellicola: le divertenti avventure della Strega Rossella e Bastoncino

La strega Rossella è gentile, sempre allegra e riconoscente verso chi è gentile con lei. Volando, volando perde infatti oggetti importanti per lei, il suo cappello, il fiocco per i capelli, la bacchetta magica. Per ringraziare il cagnolino, la rana e l’uccellino che glieli hanno riportati, li fa salire sulla sua scopa, nonostante i miagolii di disapprovazione del suo amico gatto. Ma il peso eccessivo in una giornata di tempesta spezza la scopa. Tutti precipitano e si disperdono. Rossella si trova di fronte un famelico Drago sputafuoco pronto a mangiarla con contorno di patate arrosto. Ma dallo stagno spunta un mostro a quattro teste che con versi orrendi lo metterà in fuga. E l’allegra compagnia si ricompone con una scopa dotata di tutti i comfort. Bastoncino vive felice con la sua Stick Lady e i tre figli in un albero cavo: festeggiano il Natale. Il tempo scorre, durante una passeggiata un cane lo scambia per un legnetto, poi una bambina lo getta in acqua per gareggiare con le sue amiche. Comincia una penosa odissea, fino alle temibili onde del mare. Ma Bastoncino affronta ogni pericolo per tornare a casa dalla sua famiglia per il Natale che di nuovo è vicino. Sarà proprio Babbo Natale a salvarlo dalle fiamme di un camino dove giaceva esausto e senza scampo.

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"La  strega Rossella ha una scopa volante 

che quando lei vuole decolla all’istante! Se le giornate son tiepide e belle

riesce a volare fino alle stelle.”

Basta abbandonarsi al ritmo del commento in rima del racconto per rivivere tutta la magia dell’infanzia e dei lontani, primi libri illustrati che hanno incantato tanti bambini. Dagli autori di Il Gruffalò e Il Gruffalò e la sua piccolina, due gioielli dell’animazione contemporanea regalano di nuovo questa magia. I libri scritti dall’inglese Julia Donaldson e illustrati da Alex Scheffler, diventati ormai dei classici della letteratura per l’infanzia, sono trasformati in film per bambini con l’obiettivo di rispettare lo stile visivo delle illustrazioni originali, l’ordine cronologico degli avvenimenti e le tematiche dei libri. I due mediometraggi girati con tecnica mista, computer-graphic e stop motion, hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti nei festival internazionali e grande successo di pubblico e di critica: La strega Rossella è comparsa per la prima volta sugli schermi televisivi britannici il giorno di Natale del 2012 ed è stata candidata all’Oscar. Bastoncino ha debuttato un’altra sera di Natale, quella del 2015 sul primo canale della BBC ottenendo un’audience di quasi dieci milioni di spettatori. Due piccoli capolavori che mescolano avventura, divertimento e i buoni sentimenti rintracciabili in tutti i libri, altruismo, solidarietà, importanza degli affetti: la famiglia innanzitutto, come in Bastoncino, l’amicizia che reinventa i gruppi familiari in La strega Rossella. Strega pasticciona, un cuore d’oro che ama la compagnia e le novità, a differenza del suo migliore amico felino che, diffidente, soffre il cambiamento. È la strega dell’immaginario collettivo: nasone, cappello a punta, mantellina nera. Il cagnolino sognatore, l’uccellino verde escluso dallo stormo degli uccellini neri, la rana troppo pulita per rimanere nello stagno saranno i suoi compagni nella nuova famiglia degli amici. Perché gentilezza e generosità sono sempre ricambiate. La narrazione rispetto al libro è solo approfondita e ampliata in alcuni passaggi, l’inseguimento di Rossella da parte del drago ad esempio, costruito con un montaggio incalzante.

Il Signor Bastoncino è un ottimo padre di famiglia che gli avvenimenti costringono a un epico viaggio per ricongiungersi ai suoi cari per il Natale. Le stagioni passano, Bastoncino è sempre più lontano da casa, quando tutto sembra perduto giunge in aiuto un amico inaspettato: Babbo Natale! Progetto ambizioso, con tanti ambienti diversi, tanti personaggi, effetti speciali, è - afferma la sua autrice - il suo libro più commovente, perché tocca paure profonde, come la sparizione di un genitore o il timore di smarrirsi e non ritrovare più la strada di casa. E contemporaneamente è un invito a non perdersi d’animo e a lottare per affermare la propria identità. I due film presentano due stili grafici diversi, coloratissimo, semplice come la narrazione per blocchi che si ripetono con l’arrivo di nuovi personaggi per La strega Rossella. Mentre in Bastoncino il racconto è più articolato, drammatico. Identica l’immediata comunicatività e comprensibilità per i piccoli, il piacere per i più grandi. Tempi, soprattutto, adatti alla capacità di attenzione dei più piccoli.

Carla Delmiglio

Il ragazzo Selvaggio, anno XXXV n. 133

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recensione, Ragazzo Selvaggio, stregarossella, bastoncino, natale